December 29, 2020
Puoi leggerlo nella mia biografia e puoi vederlo nei miei contenuti: mi definisco una femminista intersezionale “in progress”. Ma cosa voglio dire con questo? Analizziamolo pezzo per pezzo.
Kimberle Crenshaw, studiosa, educatrice e attivista statunitense, sembra essere stata la prima a coniare il termine “intersezionalità”.
L'intersezionalità riconosce che ognuno di noi ha molte identità e categorie sociali sovrapposte (genere, etnia, religione, abilità, orientamento sessuale, razza) e che ognuna di queste ha un impatto sul modo in cui viviamo all'interno della società. Partendo da questa verità di base, l'intersezionalità analizza come il complesso sistema di categorie sociali a cui apparteniamo come singolo essere umano, influenzi le nostre esperienze e la nostra visione del mondo.
Ad esempio, una donna bianca con disabilità affronta il sessismo e abilismo. Un uomo gay di colore deve affrontare l'omofobia e il razzismo. Una persona musulmana non binaria affronta il genderismo e l'islamofobia. Tutti questi tipi di discriminazioni influenzeranno i loro valori e le idee, le loro opportunità (ad es. istruzione e lavoro) e le interazioni con gli altri.
Il motivo per cui l'intersezionalità è così importante per il femminismo è che, poiché le femministe di quarta generazione (quelle odierne) vogliono l'uguaglianza per tutti, il femminismo stesso deve essere radicato nella comprensione che i "tutti" di cui stiamo parlando hanno una vasta gamma di esperienze che dobbiamo conoscere e capire. Solo comprendendo l'esperienza di un gruppo sociale (e come questo si interseca con gli altri) possiamo davvero sostenerlo nella lotta per l'uguaglianza.
Pertanto, oggi, possiamo affermare che tutte le femministe devono essere intersezionali per essere femministe. Perché, come detto, il vero femminismo è uguaglianza per tutti. Chiunque possa descrivere se stess* come femminista ma sostenere QUALSIASI tipo di discriminazione, non è femminista.
Questo significa che non ho mai discriminato nessuno? O che per essere considerat* un* femminista devi essere sempre perfettamente intersezionale? No, per niente. Sono stata e sono colpevole di discriminazione costantemente nonostante i miei migliori sforzi, come tutti noi, ed è probabilmente impossibile raggiungere la perfetta intersezionalità, poiché siamo tutti esseri umani con pregiudizi subconsci e -ismi interiorizzati.
Ecco perché amo definirmi una femminista intersezionale “in progress”, definizione che ho sentito per la prima volta usata dalla leggendaria Jameela Jamil: mi permette di puntare in alto, riconoscere i miei errori e prendere responsabilità sugli impatti delle mie azioni senza dover mai sentirmi o essere considerata colpevole per il mio non essere in grado di raggiungere una perfezione adatta solo ad ideali teorici.
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Thank you for taking some time to read my pieces 💖
Tania
March 05, 2021
Ad un certo punto la parola femminista e basta non è più bastata, il femminismo aveva bisogno di un aggettivo per riuscire a combattere le disuguaglianze. Femminismo intersezionale rappresenta la vera parità e seguire quelle linee guida è davvero necessario.