November 24, 2020
Come accennato nel blog della scorsa settimana, ci sono molte aspettative e preconcetti su genere e sessualità. Ad esempio, ho parlato del fatto che si presume che il genere sia binario (o sei donna o uomo).
Oggi andrò un po’ più a fondo, analizzando il rigido sistema di aspettative comportamentali e fisiche a cui ci si aspetta che uomini e donne si conformino. Partiremo dalle donne, seguendo un approccio simile a quello di Paul Carvel (nella teorizzazione della Man Box, di cui parleremo la prossima settimana).
Quella che vedete sopra nell'immagine è la LADY BOX, in italiano potremmo chiamarla la “Scatola della donna” o “Scatola della signorina” (sapete, come quando ci dicevano “siediti come una signorina”, “le signorine non dicono le parolacce” etc.). All'interno della scatola, tutti i comportamenti e gli attributi fisici che una donna dovrebbe avere per essere una "vera donna". Al di fuori di essa, tutti quei comportamenti e attributi fisici che “non sono da signorina". E’ da notare che gli attributi "ideali", sono particolarmente difficili da ottenere e avere per le donne queer.
È chiaro da queste categorizzazioni, che la LADYBOX è stata progettata per mantenerci utili agli uomini quando hanno bisogno di noi e “fuori dalle scatole” quando non ne hanno. È stata progettata per ridurci a strumenti della loro felicità, senza mai preoccuparci della nostra.
È anche chiaro il motivo per cui siamo spesso chiamate arroganti o esagerate, semplicemente per aver espresso un'opinione o un bisogno; o siamo chiamate puttane e troie se ci piace il sesso o ne parliamo; oppure siamo chiamate stronze per aver detto a un ragazzo che non siamo interessate. Quello che ci stanno dicendo, a modo loro, è di stare nella nostra scatola e di non trasgredire nessuna delle regole che ci vengono date.
Ad essere sincera, mi sono trovata molte volte negli scorsi anni a usare questi insulti contro donne che, ora capisco, erano semplicemente più “libere” di me. Si erano liberate da stupidi stereotipi e avevano preso in mano la propria vita, e questo mi dava fastidio perché io non ci riuscivo. Ho incontrato e ancora incontro quotidianamente altre donne che fanno esattamente quello che facevo io, e vi invito oggi a dare un'occhiata a quella scatola e mettere in discussione i vostri preconcetti.
Hai mai punito / insultato / smesso di seguire sui social una donna semplicemente perchè si era posizionata al di fuori dalla ladybox? Oppure per esserci all'interno? Perché quel suo particolare tratto ti ha infastidit*? Come puoi essere più gentile con te stess* e con le donne che decidono di vivere fuori dagli schemi?
I commenti sono i benvenuti e incoraggiati, iniziamo una conversazione!
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Thank you for taking some time to read my pieces 💖
DONNA FORTE
November 25, 2020
Mi sono commossa a leggere queste parole, a ripensare a quante volte mi sono sentita dire “una donna deve stare seduta composta, una donna non dice parolacce, una donna non fuma e non beve” e a quante volte sono stata ritenuta troppo, troppo espansiva, aggressiva, esplicita, forte. A quante volte ho avuto l’impressione che la mia voce valesse meno. A realizzare che non ho mai avuto il coraggio, per nessun esame e neanche per la seduta di laurea o per sostenere l’esame di stato, di indossare una gonna, perché ero sicura che solo un pantalone ed una giacca mi avrebbero resa credibile.
Ferisce pensare a quante volte ho avuto paura ad andare in spiaggia perché il mio fisico non rispecchiava quello che la società pretendeva da una donna, da me. A quante volte anche adesso sento dire che sono esagerata o pesante nel parlare di questi temi e nel palesare il mio malessere. Siamo cresciute in una società in cui l’insulto più forte che può essere rivolto ad una donna è “troia”, una stigmatizzazione del modo in cui una persona sceglie di gestire la sua intimità, che dovrebbe essere libera, riservata e preservata.
Siamo cresciute così, ma possiamo cambiare le cose. Grazie per questo bellissimo articolo e per il lavoro che fai!